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Self management: tutto quello che dovresti sapere

L’evoluzione del self management e le nuove tecnologie hanno portato alla diffusione di nuove forme di lavoro, tra cui il remote working e lo smart working.

Questi approcci consentono ai lavoratori di svolgere la propria attività in modo autonomo e flessibile, senza la necessità di essere fisicamente presenti in ufficio.

Tuttavia, per lavorare in modo efficace in questo contesto è necessario sviluppare capacità di self management.

Il self management consiste nella capacità di organizzare il proprio tempo e le proprie attività in modo autonomo e responsabile. In questo articolo esploreremo le differenze tra remote working e smart working, l’applicazione del self management al lavoro in remoto, i vantaggi per i lavoratori e per le aziende, nonché gli strumenti utili per migliorare la produttività lavorando in self management.

Remote working e smart working: differenze e vantaggi

Il remote working e lo smart working sono due forme di lavoro che permettono ai lavoratori di svolgere la propria attività in modo autonomo e flessibile.

Tuttavia, esistono alcune differenze tra i due approcci.

Il remote working si riferisce al lavoro svolto da remoto, ovvero da un luogo diverso dall’ufficio aziendale.

Invece, lo smart working si riferisce a una metodologia di lavoro che prevede l’utilizzo di tecnologie avanzate per aumentare la produttività e migliorare il benessere dei lavoratori anche se, contrariamente a quanto si legge online, il termine smart working non è di comune utilizzo (è una declinazione italiana per identificare chi lavora da casa).

Tra i vantaggi del remote working vi sono la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo, la riduzione delle spese legate agli spostamenti e la maggiore flessibilità nell’organizzazione del proprio tempo.

Lo smart working, invece, consente di aumentare la produttività grazie all’utilizzo di strumenti digitali avanzati e favorisce il benessere dei lavoratori riducendo lo stress e migliorando il bilanciamento tra vita privata e professionale.

In definitiva, sia il remote working che lo smart working rappresentano soluzioni innovative per affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo.

Self management: cos’è e come applicarlo al lavoro in remoto

Il self management è una competenza fondamentale per lavorare in modo efficace in remoto.

Consiste nella capacità di organizzare il proprio tempo e le proprie attività in modo autonomo, senza bisogno di supervisione costante da parte del datore di lavoro.

Per applicare il self management al lavoro in remoto, è importante stabilire degli obiettivi chiari e realistici, organizzare il proprio spazio di lavoro, definire dei tempi precisi per le attività e valutare periodicamente i risultati ottenuti.

Inoltre, è importante saper gestire la comunicazione con i colleghi e il datore di lavoro, utilizzando strumenti digitali come le videoconferenze o le chat aziendali.

Il self management consente ai lavoratori di avere maggior controllo sulla propria attività e di migliorare la propria produttività, favorendo anche un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale.

Tuttavia, per applicare correttamente il self management è necessario sviluppare alcune competenze come la disciplina, l’autodisciplina e la capacità di gestione dello stress.

Lavorare in self management: i vantaggi per il lavoratore e per l’azienda

Lavorare in self management presenta numerosi vantaggi sia per il lavoratore che per l’azienda.

Per il lavoratore, questo approccio consente di avere maggior controllo sulla propria attività, di organizzare il proprio tempo in modo flessibile e di migliorare la propria produttività.

Inoltre, lavorare in self management favorisce un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale, riducendo lo stress legato agli spostamenti casa-lavoro e consentendo di dedicare più tempo alla famiglia o ad altre attività.

Per l’azienda, invece, il self management consente di ridurre i costi legati all’organizzazione del lavoro e di aumentare la produttività dei lavoratori.

Inoltre, permette di favorire un clima lavorativo più sereno e collaborativo, poiché i lavoratori sono maggiormente responsabilizzati e coinvolti nell’attività aziendale.

In definitiva, lavorare in self management rappresenta una soluzione vincente per affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo, favorendo una maggiore autonomia e flessibilità nell’organizzazione dell’attività lavorativa.

Strumenti utili nel lavoro in remoto

Per lavorare in self management nel lavoro in remoto, esistono diversi strumenti utili per organizzare le proprie attività e migliorare la propria produttività.

Tra i più importanti vi sono le applicazioni di project management, come Asana o Trello, che consentono di organizzare i propri compiti in modo semplice ed efficace, assegnando scadenze e monitorando lo stato di avanzamento.

Inoltre, è possibile utilizzare applicazioni di time tracking come RescueTime o Toggl, che permettono di tenere traccia del tempo dedicato alle singole attività e di valutare il proprio livello di produttività.

Infine, per gestire la comunicazione con i colleghi e il datore di lavoro, sono utili strumenti come Slack o Zoom, che consentono di effettuare videoconferenze e chat aziendali in modo semplice ed efficace.

In definitiva, l’utilizzo di questi strumenti digitali consente di organizzare il proprio lavoro in modo autonomo ed efficace, aumentando la propria produttività e favorendo un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale.

Come migliorare la produttività lavorando per obiettivi

Per migliorare la propria produttività lavorando in self management, è possibile adottare alcune strategie efficaci.

In primo luogo, è importante stabilire degli obiettivi chiari e realistici (quali ad esempio gli OKR), suddividendo le attività in compiti più piccoli e definendo delle scadenze precise.

Inoltre, è utile organizzare il proprio spazio di lavoro in modo confortevole e funzionale, evitando distrazioni e mantenendo ordine e pulizia.

Un’altra strategia efficace consiste nell’utilizzo di tecniche di time management come la tecnica Pomodoro, che prevede l’organizzazione del lavoro in blocchi di tempo definiti (ad esempio 25 minuti), alternati a pause brevi.

Infine, è importante saper gestire la comunicazione con i colleghi e il datore di lavoro in modo efficace ed efficiente, utilizzando gli strumenti digitali a disposizione per evitare perdite di tempo e malintesi.

In definitiva, migliorare la propria produttività lavorando in self management richiede disciplina, organizzazione e attenzione ai dettagli, ma può consentire di ottenere risultati eccellenti e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

In conclusione, il remote working e lo smart working rappresentano soluzioni innovative per affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo.

Tuttavia, per lavorare in modo efficace in questo contesto è necessario sviluppare capacità di self management, ovvero la capacità di organizzare il proprio tempo e le proprie attività in modo autonomo e responsabile.

Il self management consente ai lavoratori di avere maggior controllo sulla propria attività e di migliorare la propria produttività, favorendo anche un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale.

Per applicare correttamente il self management è necessario sviluppare alcune competenze come la disciplina, l’autodisciplina e la capacità di gestione dello stress. Inoltre, sono utili strumenti digitali come le applicazioni di project management, le applicazioni di time tracking e i software per la comunicazione aziendale.

In definitiva, lavorare in self management richiede impegno e dedizione, ma può consentire di ottenere risultati eccellenti e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi nel mondo del lavoro.

Questo articolo è stato scritto da una AI generativa

Filippo Scorza
Filippo Scorza
Sono un digital enthusiast, ho un transponder sotto pelle, faccio volontariato digitale nei paesi in via di sviluppo e mi piacciono i progetti in beta!
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